giovedì 2 luglio 2015

#Libriamo la vita di Dante in Come donna innamorata di Marco Santagata per la finale del Premio Strega

In un Paese in deficit di lettura è importante trasmettere le belle sensazioni che la lettura può regalare, soprattutto grazie a un libro che è capitato nella propria vita. Leggere è un viaggio intimo dentro noi stessi e per questo è importante intraprenderlo con la scelta del libro giusto. Non c'è una regola precisa per capire quale sia il libro giusto, l'importante è darsi la possibilità di scelta, perché, se il primo passo da fare è quello di iniziare a leggere, il secondo fondamentale è quello di scegliere bene.
I buoni libri migliorano la vita, ci fanno crescere e cambiano le nostre prospettive. Non bisogna mai sottovalutare la loro potenza con la consapevolezza che una vita senza lettura è più povera.
La mia sarebbe stata sicuramente anche più triste.
Anche questa settimana,

#Libriamo

Il percorso verso la finale del Premio Strega 2015 è arrivato fino al giorno della proclamazione del vincitore del prestigioso premio della Fondazione Bellonci.


Questa sera, infatti, verrà proclamato il vincitore del Premio Strega 2015 tra i cinque finalisti.
Con i Libriamo di queste settimane vi ho dato qualche spunto di riflessione che potete riprendere in questa piccola sintesi. 

La Ferocia di Nicola La Gioia
La Sposa di Mauro Covacich
Chi manda le onde di Fabio Genovesi
Come donna innamorata di Marco Santagata
Storia della bambina perduta di Elena Ferranta

Qual è il vostro libro preferito tra questi e quale meriterebbe la vittoria per voi?

Intanto con il Libriamo di oggi vi parlo del quarto finalista, il libro di Marco Santagata e del suo romanzo "Come donna innamorata".


Titolo Come donna innamorata
Autore Marco Santagata
Pagine 179
Editore Guanda
  
Marco Santagata ci racconta un Dante diverso, almeno dal punto di vista del narrante. Questa storia che è una  biografia romanzata, un ibrido, in cui i fatti e le visioni dell'artista  si intrecciano con personaggi della Firenze medievale, sembra quasi trasposta nel nostro mondo moderno, dandoci la sensazione di percepire realmente le sensazioni del grande artista, quel sentire "umano troppo umano", che avvicinano Alighieri all'uomo qualunque che vive di umori, di insicurezzie e di paure nel suo tempo e che riviviamo insieme a lui. Santagata mescola realtà e finzione nella vita di quello che era quindi prima di tutto un uomo, oltre che un grande scrittore, un marito e un personaggio pubblico. Uomo fatto di passioni, delusioni e rammarichi. 


Lui era fatto così: si agitava nel buio senza intravedere il più piccolo spiraglio e poi una improvvisa illuminazione rischiarava a giorno la strada da percorrere. Avrebbe riparato scrivendo un libro.




Bandella

Come si può continuare a scrivere quando la morte ti ha sottratto la tua Musa? È questo l'interrogativo che, l'8 giugno 1290, tormenta Dante Alighieri, giovane poeta ancora alla ricerca di una sua voce, davanti alle spoglie di Beatrice Portinari. Da quel momento tutto cambierà: la sua vita come la sua poesia. Percorrendo le strade di Firenze, Dante rievoca le vicissitudini di un amore segnato dal destino, il primo incontro e l'ultimo sguardo, la malìa di una passione in virtù della quale ha avuto ispirazione e fama. È sgomento, il giovane poeta; e smarrito. Ma la sorte gli riserva altri strali. Mentre le trame della politica fiorentina minacciano dapprima i suoi affetti - dal rapporto con la moglie Gemma all'amicizia fraterna con Guido Cavalcanti - e poi la sua stessa vita, Dante Alighieri fa i conti con le tentazioni del potere e la ferita del tradimento, con l'aspirazione alla gloria letteraria e il timore di non riuscire a comporre il suo capolavoro... È un Dante intimo, rivelato nella sua fragilità ma anche nella potenza della sua visione del mondo, quello che Marco Santagata mette in scena in un romanzo che restituisce le atmosfere, le parole, le inquietudini di un Medioevo vivido e vicino. Il sommo poeta in tutta la sua umanità: lacerato dall'amore, tormentato dall'ambizione, ardentemente contemporaneo.



Beatrice

Che fosse attratto da Bice era fuori discussione, ma si chiedeva anche se, per caso, non fossero i gesti di amicizia, le premure che lei gli riservava a spingerlo a interpretare come sentimento amoroso la soddisfazione di essere considerato da una delle dame più in vista di Firenze. Che poi, cosa ne sapeva lui dell'amore...
Poi c'è Beatrice, o Bice, con la sua malattia e la sua morte da cui tutto parte, almeno nella narrazione. Quella Beatrice Portinari, che Santagata divide in due, la donna reale Bice Portinari, sposata con Simone dei Bardi e la splendida figura astratta, di Beatrice nella mente di Dante, che è per lui forza, salvezza e musa della sua ispirazione letteraria. In questa narrazione Bice finalmente diventa reale e umana senza quei lineamenti perfetti, ma comunque oggetto di devozione di cui Dante parla con l'amico Guido Cavalcanti con cui si scontra, si confronta e  analizza il ruolo che aveva Beatrice nella sua opera. Guido è un altro di quei personaggi che ritorna spesso,

L'amore è estasi. La poesia loda la bellezza del creato. Ti dico di più, amare un angelo in terra solleva l'anima in Cielo. Credimi, l'amore può salvare

Umanità


La storia di Dante viene rappresentata come quella di un uomo qualsiasi con  dialoghi e riferimenti al quotidiano che rendono tutto molto umano. Personaggi rimastis empre nell'oblio, prendono forma: per esempio la moglie di Dante Gemma Donati, acquista le carattiste di un personaggio reale con  sentimenti, insicurezze e una grande dignità. Pur se moglie soltanto per matrimonio combinato.
La vicenda politica, di Alighieri si snoda in tutta la sua vita tra il rapporto con Guido e la città di Firenze, con cui Dante non ha sempre avuto un rapporto semplice. Infatti, il poeta vive il timore di essere screditato, bollato come nullafacente o giullare e mostra tutte quelle debolezze e le sofferenze dietro ogni scelta.
Santagata ci mostra un percorso della storia di Dante lungo tutta la sua produzione letteraria, dalla Vita Nova, fino alla Divina Commedia, in una chiave nuova e si sofferma sul percorso di acquisizione di consapevolezza che lo stesso poeta a vissutoman mano che capiva realmente l’importanza  delle sue opere e del percorso in cui lo stava conducendo la sua scrittura.


La consapevolezza del fatto che l'ispirazione ti permette di lasciare un messaggio e ti mostra un fine da perseguire nella crescita di chi compone l'opera fino ad arrivare nella crescita di chi arriva a leggerla.

 Era crollato tutto, ma gli restava la Commedia. Da quando aveva realmente capito cosa fosse, quel poema a cui lavorava da anni gli appariva l'unica roccaforte solida e potente in un mondo che andava in pezzi.




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