sabato 10 ottobre 2015

#LaDedicaDellaSettimana n.19 #MediciSenzaFrontiere a #Kunduz tra due fuochi nella polveriera del Medio Oriente

Siamo tutti oggetto di manipolazione e disinformazione organizzata. Le notizie sono semplici fatti, sta a chi informa diffonderle o manipolarle. La narcolessia mediatica è proprio quella che ci propina chi oscura e manipola il mondo dell'informazione. Cercare di uscire da questo sistema perverso è dovere di qualsiasi essere pensante.

La dedica della settimana 

Arrivare alla dedica della settimana n.19, lo ammetto non è stato facile, non tanto per il tempo da dedicare al blog, perché è sempre un piacere scrivere, ma per la quantità di eventi e situazioni che possono colpire la sensibilità.
Ti viene da cercare il senso di quello che accade, purtroppo la motivazione di alcuni avvenimenti ci è ignota oppure c'è, è evidente, ma non ci piace e non l'accettiamo, purtroppo c'è, con tutte le conseguenze.

La dedica di questa settimana non può non andare a chi non si limita a scrivere o a fare chiacchiere, ma opera sul campo per cercare di cambiare la realtà delle cose, per davvero.



La dedica n.19 va a Medici senza frontiere, va a Emergency, va a alla Croce rossa internazionale e a tutte quelle Ong che sul territorio operano in contesti rischiosi.

Kunduz

 

Le bombe sull’ospedale di Medici senza frontiere a Kunduz mostrano la considerazione che l'esercito americano ha delle azioni umanitarie, manifestata anche dalle contraddizioni tra le versioni di comando Nato in Afghanistan e governo afghano. 

giovedì 8 ottobre 2015

#Libriamo Adua di Igiaba Scego, storia tra Somalia e Italia e un passato perso nella memoria

In un Paese in deficit di lettura è importante trasmettere le belle sensazioni che la lettura può regalare, soprattutto grazie a un libro che è capitato nella propria vita. Leggere è un viaggio intimo dentro noi stessi e per questo è importante intraprenderlo con la scelta del libro giusto. Non c'è una regola precisa per capire quale sia il libro giusto, l'importante è darsi la possibilità di scelta, perché, se il primo passo da fare è quello di iniziare a leggere, il secondo fondamentale è quello di scegliere bene. I buoni libri migliorano la vita, ci fanno crescere e cambiano le nostre prospettive. Non bisogna mai sottovalutare la loro potenza con la consapevolezza che una vita senza lettura è più povera. La mia sarebbe stata sicuramente anche più triste.


Anche questa settimana,

#Libriamo

Ti accorgi dell'importanza di un evento, quando dopo giorni ti ritrovi ancora idee, spunti di interesse e  stimoli. Dalil festival di Internazionale me ne sarei potuto tornare con centinaia di libri, in realtà l'ho fatto e la mia lista desideri è sempre più colma.

Sono state settimane di silenzio libresco, ma non di assenza di letture, senza non si potrebbe stare.
Nel weekend di Ferrara come ti ho scritto anche qui, ho assistito a vari incontri e convegni.

Tra i vari libri che mi porto dietro da questa esperienza, in questa rinascita autunnale del blog, vorrei "librarti" di un libro che non si esaurisce solo nella sua storia, nei vari personaggi e nemmeno nella biografia dell'autrice, ma è molto di più

Il libro è Adua, scritto da Igiaba Scego, scrittrice e giornalista anche su Internazionale, italiana e somala allo stesso tempo, per la quale nutro una grande ammirazione.

Adua è tante storie in un unico racconto, frutto di violenza, illusione, sogni infranti, viaggi difficili e storie rimosse, colpevolmente dimenticate.

Adua fa parte della storia dell'Italia.


"Ogni notte prima di addormentarmi mi chiedo se potrò pure io, come mio padre, costruire nella nostra terra il poco di avvenire che mi è rimasto."

lunedì 5 ottobre 2015

Alla ricerca delle parole giuste con il Festival di Internazionale a Ferrara


Ferrara, la statua di Savonarola


 
Il week end del festival del giornalismo di Internazionale a Ferrara è stato un grande momento di giornalismo partecipativo, in cui, giornalisti, scrittori, artisti, operatori del settore dell'informazione, da tutto il mondo e lettori si sono incontrati per parlare di realtà e attualità.

La rivista Internazionale da sempre si distingue, nel panorama italiano dell'informazione su carta e sul web, per la grande qualità, dimostrata anche in questo weekend.

La splendida Ferrara è stato il teatro ideale per questi giorni fertili, in cui stimoli e interessi si sono rincorsi tra convegni, manifestazioni e incontri dal respiro molto profondo.

È stata la mia prima volta al Festival di Internazionale,  non sarà sicuramente l'ultima.


Nella tre giorni Ferrarese oltre ad assistere a incontri e dibattiti con alcuni dei migliori giornalisti italiani e internazionali, ci si è sentiti realmente parte di una cittadinanza attiva, partecipe e soprattutto pensante. Perché quei temi dibattuti da tanti nei talk show, sui giornali e sul web, in maniera astratta, a Ferrara sono divenuti reali.

Perché si è rimasti agganciati alla realtà, che cambia in continuazione e si sono cercate risposte diverse rispetto a quelle solite, che un po' per convenienza e un po' per pavidità, spesso non si vogliono trovare.
Il mondo cambia  sempre più spesso i giornali e la stampa in generale danno tutto per scontato, descrivendo ciò che nella realtà non esiste.