giovedì 9 luglio 2015

#Libriamo Malala Yousafzai e il #booksnotbullets per sostenere la causa dell'alfabetizzazione


In un Paese in deficit di lettura è importante trasmettere le belle sensazioni che la lettura può regalare, soprattutto grazie a un libro che è capitato nella propria vita. Leggere è un viaggio intimo dentro noi stessi e per questo è importante intraprenderlo con la scelta del libro giusto. Non c'è una regola precisa per capire quale sia il libro giusto, l'importante è darsi la possibilità di scelta, perché, se il primo passo da fare è quello di iniziare a leggere, il secondo fondamentale è quello di scegliere bene. I buoni libri migliorano la vita, ci fanno crescere e cambiano le nostre prospettive. Non bisogna mai sottovalutare la loro potenza con la consapevolezza che una vita senza lettura è più povera. La mia sarebbe stata sicuramente anche più triste.


Anche questa settimana,
#Libriamo
Il libriamo di questa settimana non può che essere dedicato a un personaggio significativo e a un'iniziativa di assoluto valore. Malala Yousafzai è una semplice ragazza pakistana, voleva vivere la propria vita libera, lottava per questo fino a che nell'ottobre 2012 fu colpita da un attentato a opera dei Talebani. Volevano ucciderla, volevano zittirla, ma in realtà Malala zitta non è mai riuscita a stare.  Il 12 luglio compirà 18 anni, la sua lotta per i diritti delle donne e l'alfabetizzazione continua, anche dopo il Premio Sakharov del 2013 e il Premio Nobel per la pace del 2014, insieme all'indiano Kailash Satyarthi.

 Spendete per i libri, non per le armi. I libri sono un investimento migliore per il nostro futuro rispetto ai proiettili.


Questo il messaggio lanciato ai leader mondiali a Oslo, davanti alle delegazioni del Forum sull'istruzione e lo sviluppo. Perché secondo Malala è chiara la mancanza di impegno da parte dei leader mondiali a investire sull'istruzione. 

Basterebbero otto giorni di risparmio in spese militari per garantire 12 anni di istruzione primaria e secondaria a tutti i bambini del pianeta. Circa trentanove miliardi di dollari all'anno che il mondo destina in otto giorni alle spese militari.


Per il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, neanche il 2% degli aiuti umanitari in aree di crisi viene destinato all'istruzione, mentre Gordon Brown Ha sottolineato che 59 milioni di bambini nel mondo non hanno accesso alla scuola primaria, altri 65 milioni non frequentano la scuola secondaria e ben 500 milioni di bambine non terminano gli studi. 

Per sensibilizzare sul tema è stato lanciato l'hashtag #booksnotbullets, che voglio promuovere nel libriamo di oggi, dopo che la stessa Malala si è fatta fotografare con Il diario di Anna Frank tra le mani e l'invito a fare altrettanto, perché sostenere la causa dell'alfabetizzazione è fondamentale in quanto è "l'istruzione la vera arma per il cambiamento".


L'autrice del libro denuncia Io sono Malala continua la propria lotta, ricordandoci che:
Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo



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