mercoledì 25 aprile 2018

Ci vuole memoria


Il 25 aprile è una delle giornate commemorative più significative per me sin da quando ero bambino. Pensare alla lotta partigiana, al sacrificio di tante persone e al contesto barbaro in cui hanno lottato mi ha sempre colpito. Diamo per scontato che tutti avrebbero fatto lo stesso, ma nessuno ne è realmente sicuro perché quando oltre le belle parole, I fatti portano a rischiare la vita, si propende per la scelta più facile e sicura, abbassare la testa e seguire la massa. Così è stato fatto per i famosi e tristi venti anni e così si fa ancora oggi. La libertà non andrebbe mai data per scontata. 
Fino a oggi nessuno di noi ha dovuto realmente porla un gioco proprio grazie a quel sacrificio che nel 25 aprile trova il suo simbolo.
Nella liberazione ho trovato anche io il sentimento di fierezza per il mio Paese, non quel sentimento nazionalista che divide, ma quella fierezza del lottare per qualcosa nato da un seme di libertà e di lotta per la pace. Ma l'Italia è fatta dagli italiani non dai bei principi e noi siamo sempre stati capaci di dividerci in tutto. Non esiste un unico Paese dopo tanti anni, non esiste un unica storia, ne esistono tante per quanti sono gli interessi in gioco La cosa più triste è che non esiste nemmeno memoria per le tante vittime delle barbarie nazifasciste che hanno insanguinato questo Paese. 
Dopo un paio di mesi all'estero capisco che dell'Italia mi mancano tante cose, ma di quell'odio perenne che ci divide e che attanaglia quotidianamente la dialettica di ogni tipo e che nei social network trova l'ideale megafono, non sento nessuna mancanza. 
Oggi mi manca quello che il nostro Paese poteva essere e non è stato, nato sotto il fiore di un partigiano morto per la libertà e seppellito sotto tanto cemento d'odio... 
Buon 25 aprile a chi non dimentica.