martedì 8 dicembre 2015

#Libriamo Di cosa parliamo quando parliamo di Carver, da Gordon Lish a Principianti tra alcool, litigi e amore

In un Paese in deficit di lettura è importante trasmettere le belle sensazioni che la lettura può regalare, soprattutto grazie a un libro che è capitato nella propria vita. Leggere è un viaggio intimo dentro noi stessi e per questo è importante intraprenderlo con la scelta del libro giusto. Non c'è una regola precisa per capire quale sia il libro giusto, l'importante è darsi la possibilità di scelta, perché, se il primo passo da fare è quello di iniziare a leggere, il secondo fondamentale è quello di scegliere bene. I buoni libri migliorano la vita, ci fanno crescere e cambiano le nostre prospettive. Non bisogna mai sottovalutare la loro potenza con la consapevolezza che una vita senza lettura è più povera. La mia sarebbe stata sicuramente anche più triste.


Anche questa settimana,

#Libriamo


Ci sono letture che ti lasciano sensazioni univoche, altre che non finiscono con il punto finale, ma continuano nella mente ben oltre l'ultima pagina, scaturendo ulteriori risvolti. Poi ci sono quelle che capovolgono e rivoluzionano il modo di approcciarti a un libro dopo un po' di tempo, perché scopri che c'era dell'altro oltre quello che avevi immaginato fino a quel momento, tutto era diverso, tutto era irreale, o meglio, poteva essere diverso.

Raymond Carver rientra pienamente in questo ambito. O meglio la considerazione che si poteva avere dei racconti di Carver, uno dei più grandi scrittori americani, considerato capostipite del minimalismo letterario, etichetta che ha sempre rifiutato.




I suoi racconti scarni e minimalisti erano una rappresentazione diversa di come poteva essere raccontata una storia. Minimalista. Etichetta che tra l'altro ha sempre rifiutato. 
Uno dei migliori suoi esempi è stato Di cosa parliamo quando parliamo d'amore, uscito nel 1981 per l’editore Knopf, frutto dell'intenso lavoro di editing di Gordon Lish, che si è poi scoperto di aver tagliato oltre il 50% del testo, cambiando sia titoli che finali. Alcuni dei racconti che apparivano di poche pagine nella versione pubblicata, sono stati tagliati fino al 78% rispetto all'originale.