sabato 23 maggio 2020

La memoria di Capaci




"Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno."
Giovanni Falcone

Già... quel sostegno che in tanti, troppi, a parole davanti alle telecamere hanno sempre dichiarato, ma che di nascosto rinnegavano. Oggi ci si ricorda di chi ha lottato, senza piegarsi e senza paura, per lo Stato, quello con la S maiuscola, per noi persone perbene, e non quello con la s piccola che forse l'ha abbandonato senza proteggerlo. Oggi si ricorda la grande professionalità, la dedizione al lavoro di uomini coraggiosi che non arretravano mai. 






Giovanni Falcone non era un eroe, ma un grande giudice che combatteva la mafia, e di quella lotta ne è stato da vivo il protagonista e purtroppo ne è diventato il simbolo da morto. Un simbolo che spesso viene inneggiato più per moda che per reale convinzione. Francesca Morvillo non era un'eroina era una donna coraggiosa che come il marito non arretrava mai, sempre con lui, nonostante il pericolo. Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani non erano eroi, non erano semplicemente la scorta di Falcone, dai nomi dimenticati, ma poliziotti ligi al dovere, dediti alla loro professione e servitori dello Stato coraggiosi, che non mollavano e non arretravano anch'essi mai.

Da 28 anni ormai in questo giorno si ricordano questi nobili servitori dello stato barbaramente uccisi dalla Mafia e da uno stato che non li ha saputi proteggere abbastanza.

Da 28 anni questa data è, e lo sarà per sempre, un giorno triste per l'Italia e per la lotta alla mafia perché è venuto meno un po' di quel coraggio a tutti noi. Un'altra grossa parte di quel coraggio se ne andrà nel luglio dello stesso anno a Via D'Amelio.

Vivere l'Italia dall'estero è un po' strano, a parte in questi mesi di pandemia.

Infatti, prima in Olanda poi qui a Berlino, sono immancabili ogni volta le solite battute su Italia=mafia. All'inizio ci ridevo trattando gli altri come degli stupidi, poi mi arrabbiavo e cercavo di spiegare cosa era invece la mafia per noi. Ora invece rispondo solo con un semplice no, l'Italia è altro. L'Italia è Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici, Alberto dalla Chiesa, Peppino Impastato, Placido Rizzotto, Boris Giuliano, Pio La torre, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi , Claudio Traina, e purtroppo tanti altri perché la lista è lunga come il sangue versato. L'Italia è il coraggio di questi uomini. Questi siamo noi. Questa è la memoria che dovremmo celebrare ogni giorno. Accanto al sangue versato per la resistenza al nazifascismo bisogna ricordare sempre il sangue versato per la resistenza e la lotta alla mafia.

Perché in Italia la mafia non è una battuta su cui ridere, non è un film, né una serie tv, in Italia la mafia è una montagna di merda, e grazie al sacrificio di questi uomini e all'impegno di una buona parte di quello Stato pulito nemmeno i boss ridono più.

A memoria perenne oggi, e per sempre, delle vittime di Capaci e di tutte le mafie.


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